Agroforniture

Agroforniture

martedì 10 dicembre 2013

Incontro sul Mal dell’esca della vite



Mercoledì 11 dicembre a Faenza, Terremerse organizza un incontro tecnico sul Mal dell’esca della vite. Appuntamento alle ore 17 nella sala riunioni dello Stabilimento Ortofrutticolo della Cooperativa, via San Silvestro 38.
Intervengono: Gianfranco Pradolesi, Ricerca & Sviluppo Terremerse, che parlerà della sindrome; un rappresentante di Sumitomo Chemicals Italia che illustrerà il prodottoRemedier” e il suo utilizzo nella strategia di difesa contro il Mal dell’esca.
L’incontro si concluderà  con l’intervento di Valerio Bucci, Ricerca & Sviluppo Terremerse, che parlerà degli squilibri nutrizionali nella vite causati dalla competizione fra potassio e magnesio.

martedì 26 novembre 2013

Terremerse: positivo il preconsuntivo 2013



Il preconsuntivo 2013 della Cooperativa Terremerse presenta dati di notevole positività, sia in rapporto al quadro generale dell’economia e della finanza in Italia e in Europa, sia in rapporto alle potenzialità di sviluppo che evidenzia. La proiezione ottenuta sul consuntivo al 30 settembre prospetta un utile d’esercizio, con un consolidamento del fatturato complessivo a 157 milioni di € e un leggero, ma significativo, recupero sul piano della prevalenza mutualistica, ossia dell’attività svolta con soci rispetto al totale.
L’esercizio 2013, in via di conclusione con un saldo attivo, sarà l’ultimo prima di una riorganizzazione aziendale di largo respiro che, a partire dal 2014, rilancerà ulteriormente la competitività e la capacità di fare accumulazione della Cooperativa, focalizzando il ruolo di Terremerse nella logistica avanzata e nel marketing per i mercati nazionali e per l’internazionalizzazione.

Nella composizione del fatturato le agroforniture spiccano un ulteriore balzo in avanti, passando dai 53 ai 60 milioni di € (+13%), con il consolidamento del margine acquisito. L’incremento più significativo si deve ai settori dei fitofarmaci (+25%) e dell’impiantistica e irrigazione (+35%).

Il settore cerealicolo realizza il record assoluto di volumi ritirati, in un’annata caratterizzata da rese modeste dei cereali a paglia e dalla fortissima concorrenza di 50 impianti per biogas tra Ravenna e Ferrara, che sottraggono ogni anno molto mais alla destinazione mangimistica e alimentare, con il sostegno di determinanti provvidenze pubbliche. Le consegne hanno raggiunto quota 133mila tonnellate contro le 115mila del 2012 (+15,65%). Anche quest’anno, oltre 300 nuove aziende hanno consegnato a Terremerse,  gratificandoci con la loro fiducia. Un risultato che premia la qualità del nostro servizio e l’apertura dimostrata nella costruzione di alleanze con il Consorzio Italiana Stoccaggi e con SADA/ANB. L’ottimo risultato conseguito nella raccolta purtroppo non viene altrettanto premiato dall’attuale andamento del mercato, sempre volatile e complessivamente in flessione.

Il settore carni realizza una buona performance, conseguendo un risultato di budget superiore alle aspettative, dopo la perdita di tutto il fatturato di carni macinate per Unicoop, che contribuiva a determinare l’utile di gestione fino al 2011. Il lavoro fatto nella gestione del salumificio, per acquisire maggiore convenienza di prezzo senza intaccare la qualità dell’offerta, ci premia assorbendo le persistenti difficoltà del prosciuttificio a remunerare i propri costi e prospettando importanti successi in nuovi mercati in Italia e all’estero.

Il settore macchine subisce una pesante flessione di fatturato e di margini, pur spuntando la migliore performance di vendite rispetto alle concessionarie Same Deutz Fahr del mercato nazionale: un segno inequivocabile delle difficoltà del settore, in assenza di provvedimenti di sostegno, pur ripetutamente annunciati.

Infine, il comparto dell’ortofrutta segna un calo di volumi conseguente alle avversità climatiche dell’anno,  che deprime il valore degli sforzi effettuati in ordine all’ottimizzazione della produttività e del contenimento dei costi variabili. L’utilizzo solo parziale degli stabilimenti di lavorazione accresce l’incidenza dei costi fissi, rafforzando l’opportunità delle scelte di ristrutturazione messe a punto negli scorsi mesi: la concentrazione delle lavorazioni, la ricerca di partner con cui condividere sinergie per realizzare congiuntamente il completamento di gamma e l’accesso all’innovazione di prodotto, da cui dipende la possibilità di rilanciare la capacità del settore di produrre reddito per i soci e per le strutture cooperative.

giovedì 24 ottobre 2013

Terremerse: il preconsuntivo semestrale


All’appuntamento del preconsuntivo semestrale 2013 Terremerse si presenta con la previsione di un risultato che marca l’ulteriore crescita dell’attività di Agrofornitura; con un recupero di redditività e interessanti prospettive di crescita nel ramo carni; con un risultato record nella raccolta di cereale a paglia, grazie all'adesione di circa 250 nuove aziende consegnatarie, dopo un analogo risultato del 2012. Da segnalare un'ulteriore diminuzione di costi generali di struttura.

Spiega l’Amministratore delegato di Terremerse, Gilberto Minguzzi: «Nel complesso il nostro trend si proietta verso un risultato di bilancio in positivo, nonostante le difficoltà della congiuntura economica, gli alti costi dell’approvvigionamento finanziario, l’aumentata rischiosità della riscossione dei crediti commerciali.

Nel settore ortofrutticolo il territorio subisce ancora una volta un calo di produzione, dovuto alle avversità climatiche, che si sovrappongono agli espianti e agli abbandoni avvenuti negli ultimi anni, in conseguenza tanto di fattori anagrafici (l’invecchiamento dei conduttori di piccole e medie aziende, che fino a qualche anno fa costituivano l’ossatura della nostra frutticoltura), quanto di deludenti risultati di reddito.

La riduzione dei volumi enfatizza negativamente l’incidenza dei costi fissi delle nostre strutture, programmate per raccogliere quantità sensibilmente superiori. Tutto ciò neutralizza l’effetto dei traguardi raggiunti sul piano della riduzione di costi diretti attraverso l’introduzione di tecnologie, l’ottimizzazione della logistica interna e il contenimento degli sfridi determinati dal declassamento, rispetto al prodotto in entrata, di quantitativi di frutta in fase di vendita.

Dunque l’utile d’esercizio atteso, seppur modesto, è figlio di operazioni di riposizionamento realizzate nel settore agroforniture e cereali, avviate nel settore carni, nonché di misure di razionalizzazione applicate nell'ortofrutta, prima dell’adozione di misure strutturali che riequilibrino l’incidenza dei costi fissi rispetto ai volumi effettivamente lavorati.

L’anno che abbiamo alle spalle è stato segnato da un intenso lavoro di ricerca di soluzioni organizzative alternative. A oggi disponiamo di tutti gli approfondimenti necessari per avviare la ristrutturazione radicale che ci serve per dare prospettiva al nostro settore ortofrutticolo. L’obiettivo realistico è un drastico contenimento di costi fissi, da reimpiegare per consolidare la competitività delle liquidazioni ai soci, senza pesare sul risultato di bilancio complessivo della Cooperativa.

In questo contesto si colloca la nostra azione per ricercare occasioni d'integrazione con partners anche in questo comparto. Nel ricercare alleanze non muoviamo mai da stati di necessità: abbiamo già dimostrato nei fatti di saper affrontare le nostre necessità con le nostre forze.

Abbiamo operato così con le agroforniture, battezzando addirittura un’inedita integrazione tra il nostro ruolo di distributori e quello delle multinazionali fornitrici. Abbiamo operato così nel comparto cerealicolo, integrandoci con privati, con Organizzazioni Professionali, con soggetti del trading internazionale come Axcereal. Persino nel settore delle carni, con la Rete Romagna Coop Food, abbiamo dato vita a un soggetto fortemente innovativo, che sta cominciando a riscuotere importanti apprezzamenti e anche primi risultati concreti.

Nell'ortofrutta abbiamo avviato un dialogo con Apofruit, che ha già segnato alcuni passi concreti, come l’affidamento a Canova e Almaverde, leader di mercato nel settore, della ommercializzazione delle produzioni biologiche dei nostri soci.

In un recente Convegno di presentazione dei progetti di sviluppo della rete “Mediterraneo Group”, di cui è capofila Apofruit, i suoi dirigenti hanno sostenuto che a oggi si può essere players incisivi sul mercato globale solo affidandosi a reti d’imprese specializzate, i cui componenti preservino ognuno la propria individualità e i propri asset commerciali, integrando le gamme di offerta e gli standard qualitativi. La fase della ricerca del gigantismodi Cooperative di 1° grado è da ritenersi superata, per le rigidità che rappresenta, inadatte a realizzate moderni obiettivi di crescita. Noi abbiamo sostenuto questa impostazione fin dalla nascita di Terremerse, in tempi non sospetti. Tale impostazione ci consente di mettere a fuoco alcuni obiettivi difficili da raggiungere singolarmente, ma abbordabili nella dimensione integrata di rete. Mi riferisco alla ricerca della completezza di gamma: la costruzione di gamme complete, con standard qualitativi costanti e volumi adeguati, comporta costi importanti per una singola impresa. In rete le disponibilità degli uni possono affiancare quelle degli altri, per saturare i mercati più remunerativi, trasformando un fattore di costo in una opportunità.

Un altro traguardo raggiungibile in rete è quello dell’agevolazione all’accesso all’innovazione: i detentori delle royalty per le specie e le varietà innovative si concentrano nelle mani di grandi trusts di livello internazionale, con i quali si tratta più facilmente disponendo di volumi significativi.

D’altra parte se crediamo che la frutticoltura in Romagna meriti di avere un futuro, non possiamo affidarci all’illusione di consolidare le produzioni tradizionali. Queste hanno subìto una flessione importante e continueranno a calare. Nuovi investimenti possono venire solo dalla promozione di nuove cultivars che offrano nuove opportunità di reddito!

Infine, vi è il tema dell’internazionalizzazione. In fase di riduzione, anche drastica, dei consumi di frutta nel mercato nazionale ed europeo è sempre più indispensabile rivolgersi a nuovi mercati, anche lontani. Qui torna il tema dei volumi di massa critica necessari e dei costi da doversi sostenere per aprire e mantenere nuove relazioni per l’export.

A questo tema abbiamo dato risposta aggregandoci in importanti Consorzi di specie: PeraItalia, Kiwi Fruit of Italy, Romagna Coop Food. Tra gli effetti della crisi che grava sul settore vi è anche lo stimolo a ricercare, con partner privati e Cooperative, strade nuove rispetto a quelle che hanno avuto successo nel passato, ma che non possono essere adatte per tutte le stagioni».

martedì 1 ottobre 2013

Nuovo Punto Vendita Agroforniture a Forlimpopoli


A fine settembre è stato ufficialmente inaugurato il nuovo Punto Vendita Agroforniture di Terremerse a Forlimpopoli (via Sant'Andrea, 1902 – tel. 0543 748013 - forlimpopoli@pdv.terremerse.it).

Qui si possono acquistare: agrofarmaci, fertilizzanti e concimi; sementi e mangimi; materiale per impiantistica, drenaggio e irrigazione; prodotti per l’orto e il giardino e molto altro ancora, avvalendosi sempre della consulenza qualificata dei tecnici di Terremerse.
Con l’apertura di Forlimpopoli, salgono a 24 i Punti Vendita della Cooperativa, dislocati principalmente nelle province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e comprensorio imolese.
Per consultare l’elenco completo dei Punti Vendita clicca qui.

mercoledì 12 giugno 2013

Nuovo Punto Vendita Agroforniture a Lugo


Il 31 maggio è stato inaugurato il nuovo Punto Vendita Agroforniture di Terremerse a Lugo (via Copernico 1, 0545 68074, lugo@pdv.terremerse.it).
Qui si possono acquistare: agrofarmaci, fertilizzanti e concimi; sementi e mangimi; materiale per impiantistica, drenaggio e irrigazione; prodotti per l’orto e il giardino e molto altro ancora, avvalendosi sempre della consulenza qualificata dei tecnici di Terremerse.

Con l’apertura di Lugo, salgono a 23 i Punti Vendita della Cooperativa, dislocati principalmente nelle province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e comprensorio imolese.

Per consultare l’elenco completo dei Punti Vendita clicca qui.

martedì 28 maggio 2013

Successo per la giornata cereali di Terremerse


Come accade da diversi anni a questa parta, la giornata “Cereali Autunno-Vernini: attività di sperimentazione e novità tecniche”, organizzata da Terremerse, ha ottenuto un grande successo in termini di partecipazione e di consenso da parte dei tanti imprenditori agricoli, clienti, tecnici e fornitori che vi hanno partecipato.
Il giorno 24 maggio, gli oltre 200  presenti nel campo sperimentale di Terremerse, sito all’Azienda Fabri Guarini Dr. Cosimo di Camerlona (RA), hanno seguito con attenzione il programma di visita predisposto dalla Ricerca e Sviluppo della Cooperativa .
Nuove tecniche di concimazione e di difesa contro le malattie fungine, prove sperimentali di confronto varietale di grano duro e tenero sono stati gli argomenti trattati in maniera precisa ed esauriente da Gianfranco Pradolesi, Denis Bartolini, Valerio Bucci, Giovanni Candolo, Gianfranco Donati, Loretta Zanzi.

lunedì 27 maggio 2013

CerealPlus 2.0 con Syngenta e Terremerse


In collaborazione con Syngenta, Terremerse ospita la tappa di Ravenna del loro “CerealPlus 2.0”, in programma il 29 maggio a Camerlona (Campo sperimentale Terremerse – Azienda Fabri Guarini Dr. Cosimo, via Sant’Egidio).
A partire dalle ore 14, accompagnati da esperti agronomi sarà possibile vedere direttamente in campo tutte le novità Syngenta per il mondo della cerealicoltura.

lunedì 20 maggio 2013

Giornata Cereali 2013 a Camerlona



Venerdì 24 maggio alle ore 10 a Camerlona si svolgerà l’edizione 2013 della Giornata Cereali Terremerse: "Cereali Autunno-Vernini: attività di sperimentazione e novità tecniche".

Nel Campo Sperimentale Terremerse presso l’Azienda Fabri Guarini Dr. Cosimo (via Sant’Egidio – Camerlona) il team Ricerca e Sviluppo Terremerse illustrerà le attività sperimentali svolte in merito a: varietà, fertilizzanti, tecniche di concimazione, verifica degli agrofarmaci e delle loro modalità applicative.
Visita dei campi concimazione, difesa e varietali di frumento tenero e duro.

lunedì 13 maggio 2013

Terremerse: il bilancio 2012


Il bilancio 2012 di Terremerse ha dovuto fronteggiare difficoltà straordinarie. Le cause: da un lato gli effetti della crisi finanziaria, che ha fatto impennare i rischi commerciali e i rischi d’insolvenza anche di clienti che in condizioni normali sarebbero stati di assoluta affidabilità; dall’altro versante gli effetti dell’eccezionale siccità, che ha arrecato danni pesanti a tutte le attività di cui si occupa la Cooperativa.
Tuttavia Terremerse ha saputo reagire, mettendo a segno un aumento di fatturato, una riduzione dei costi di struttura e un recupero di marginalità. Il risultato finale: 157 milioni di € di fatturato complessivo, con un sostanziale pareggio, ottenuto non ricorrendo ad alcuna azione surrettizia di bilancio, né all’utilizzo di accantonamenti pur disponibili, ma attestando semplicemente il risultato della gestione caratteristica.

Più in specifico vi è da segnalare il risultato nelle Agroforniture, che accrescono ancora il fatturato raggiungendo i 52 milioni di €, contro i 48 del 2011. Va considerato che i primi mesi del 2012, caratterizzati dal prolungarsi della stagione invernale, hanno segnato il fermo assoluto dell’attività agricola e dei relativi consumi, allo stesso modo ha giocato la siccità estiva. La crescita del fatturato proviene da un mix di vendite nel quale i fertilizzanti, un prodotto povero di valore aggiunto, hanno prodotto l’incremento maggiore, ciò che di per sé comporterebbe una riduzione di marginalità. Vi è poi da considerare che il settore ha assorbito, nel corso dell’anno, costi di rete provenienti da altre filiere e dalla struttura generale di Terremerse. Il fatto che il margine contributivo della filiera cresca ancora in cifra assoluta, dimostra che la crescita del fatturato non è andata a scapito del consolidamento della marginalità, anzi.
Nel settore Cerealproteico la siccità ha compromesso i volumi di prodotto normalmente ritirati dalla Cooperativa, con la perdita di oltre 10.000 ton. sui volumi previsti in base all’andamento delle semine. Il mancato afflusso di prodotto è stato parzialmente recuperato dal prodotto di 250 nuove aziende che tra Ravenna e Ferrara hanno scelto Terremerse per la commercializzazione della loro produzione cerealicola, segno inequivocabile di competitività della Cooperativa nei confronti dei suoi competitors. Oltre alla siccità, si è aggiunta l’emergenza aflatossine sul mais, che ha comportato maggiori costi di analisi e rischi commerciali ingenti, con danni conseguenti anche sul reddito del servizio di essiccazione. Per far fronte a questa emergenza, fin dall’avvio della campagna di raccolta del mais, Terremerse ha deciso di attivare in via precauzionale su tutti i centri di ritiro della Cooperativa il proprio sistema di autocontrollo, confermando la trasparenza del proprio comportamento  nei confronti degli agricoltori consegnatari. Tutta la produzione analizzata è stata divisa fin da subito in lotti con livelli diversi di contaminazione; questo ha premiato la prassi di Terremerse di separare le partite sulla base delle specifiche caratteristiche. Nel complesso, comunque, la Cooperativa ha adottato una politica commerciale che ha accresciuto i volumi in vendita,  utilizzando in pieno le rimanenze del 2011 e sacrificando in parte le rimanenze finali per il 2013. Tutto questo ha consentito di chiudere l’esercizio con un margine contributivo di settore positivo e con liquidazioni ai soci competitive.
Il settore della Lavorazione delle carni ha subito nei primi mesi del 2012 la perdita della lavorazione del macinato di carne bovina, che aveva consentito buoni margini nelle ultime due annate. Poi la siccità ha comportato l’impennata dei costi di alimentazione del bestiame e l’aumento del costo delle materie prime nei mesi dell’estate/autunno. La contestuale difficoltà a scaricare sul mercato di sbocco l’aumento dei costi, ha comportato una flessione nel risultato d’esercizio della filiera. Già dai primi mesi del 2013 è stata messa in atto un’azione di recupero di marginalità e di conquista di nuovi mercati redditivi. Ci si attendono risultati importanti dall’adesione di Terremerse alla rete di promozione dell’export Romagna Coopfood. Anche sul mercato nazionale Terremerse ha messo in atto azioni, con la propria rete di agenti, finalizzate al recupero di spazi di mercato e margini.
Nell’Ortofrutta la siccità ha comportato una contrazione nei volumi consegnati dai soci. Si è realizzato così il risultato in volume più basso degli ultimi anni,  con la conseguente enfatizzazione di costi fissi, che segnano negativamente il risultato d’esercizio della Cooperativa nel comparto. All’inizio del 2012 Terremerse aveva condiviso con i soci la necessità di puntare alla migliore qualità nella produzione in campagna, scegliendo di non sostenere con risorse interne le produzioni non in grado di riscuotere l’apprezzamento del mercato al consumo, ma di concentrare il proprio impegno nella promozione delle componenti della propria offerta più in linea con la domanda di consumo. Ad oggi è in atto la predisposizione di un programma di marketing orientato alla valorizzazione della qualità prodotta in campagna e alla massima freschezza dell’offerta, con il ricorso alle migliori innovazioni nella logistica e la ricerca di nuovi sbocchi commerciali, premianti la qualità e la convenienza prodotta.

I risultati conseguiti fin qui sono stati ottenuti con il contributo determinante della base sociale, del management e dei dipendenti tutti, con quella coesione d’impresa che ha consentito a Terremerse di costruire alleanze e far fronte così anche ai momenti più difficili.
Tutto questo permetterà alla Cooperativa di affrontare le criticità e i rischi commerciali del 2013, apportando le correzioni necessarie a implementare la conquista di nuovi spazi di mercato e l’ottenimento di margini d’esercizio, che consolidino ulteriormente la sostenibilità economico-finanziaria delle nostre attività.

lunedì 15 aprile 2013

Incontro sulle drupacee a Scanzano Jonico


Basf e Terremerse organizzano a Scanzano Jonico una riunione tecnica sulle drapacee. L’appuntamento è fissato per martedì 16 Aprile alle ore 18,30 al centro di ritiro ortofrutticolo di Terremerse (Strada Statale, 103).
Nel corso dell’incontro si parlerà di:
la monilia delle drupacee, descrizione della malattia e difesa fitoiatrica con l’utilizzo del “Bellis Drupacee”, fungicida di nuova generazione Basf.
Applicazione del metodo della confusione sessuale nella lotta ai principali parassiti di pesche e nettarine (cydia molesta e anarsia lineatella). Relatore: Dr. Giuseppe Rosa – Market Developer, BASF Italia S.p.A. - Divisione Agro -.
Le esperienze di Terremerse nell’utilizzo del Bellis Drupacee e del metodo della confusione sessuale. Relatore: Mattia Onofri – Resp. Tecnico Ortofrutta Terremerse Soc. Coop..

martedì 19 marzo 2013

Manichetta: è tempo di scegliere


Anche per quest'anno è arrivato il tempo di acquistare la manichetta per l'irrigazione a goccia. Il suo acquisto suscita un senso di curiosità a chi ne fa già uso e vorrebbe provare qualche novità, e disorientamento a chi la usa per la prima volta. In effetti la manichetta è un concentrato di tecnologia definita da numerosi parametri che la caratterizzano. All'acquisto, quindi, potremmo essere distratti dalle molte informazioni che ci vengono date. Un buon tecnico dovrebbe guidare l'acquirente verso la manichetta che meglio si adatta all'applicazione in campo. Terremerse, in questo senso, considerando l'ampia gamma di prodotti commercializzati, vanta la possibilità di guidare il cliente verso il prodotto che meglio si adatta alle condizioni della coltura, degli appezzamenti e dell'acqua impiegata nell'irrigazione.

Ma vediamo, caratteristica per caratteristica, cosa dobbiamo valutare per scegliere il prodotto che fa per noi.

Lo spessore della manichetta: è espresso in mil, cioè millesimi di pollice; 8 mill corrispondono a 0,20 mm. Valori crescenti dei mil corrispondono a valori crescenti degli spessori del tubo della manichetta e, conseguentemente, anche dei costi di acquisto. Spessori elevati si rendono necessari per minimizzare problemi durante la posa, di attacchi di organismi terricoli e per la fase della raccolta che implica una certa resistenza allo strappo da parte della tubazione.
Il diametro: poiché, malgrado quanto si sente talvolta dire, non esistono manichette autocompensanti, è solo utilizzando utilizzando un diametro corretto della manichetta che possiamo avere una perdita di carico minima lungo la sua lunghezza e garantire una buona compensazione delle perdite di carico.
All'acquisto dovremmo verificare qual è il diametro più opportuno in base non solo alla lunghezza dell'appezzamento, ma anche alla portata e al passo dei gocciolatori, mantenendo la differenza tra l'acqua erogata dal primo e l'ultimo gocciolatore al minimo (non andare al di sotto nel 90%).
Importante è poi utilizzare la manichetta in campagna con le pressioni di esercizio definite dal costruttore, altrimenti la nostra scelta non è valsa a nulla. Stare al di sotto o al di sopra della pressione di esercizio, significa non far funzionare tutti i gocciolatori allo stesso modo e quindi apportare quantità d'acqua diversa lungo la linea alla coltura e conseguentemente anche concime se si fanno interventi di fertirrigazione.

Il gocciolatore: è un elemento molto importante e la sua scelta dovrebbe essere fatta con cognizione di causa. Le parti costituenti il gocciolatore sono i fori d'ingresso dell'acqua che alimentano il labirinto e il foro di uscita. Oggi il mercato offre manichette con diverse tipologie di gocciolatori.

T-Tape ha un gocciolatore con numerosi fori di ingresso che limita la possibilità d'intasamento con acque sporche. Il gocciolatore viene inserito come parte sigillante dei due lembi di un foglio di polietilene che vengono leggermente sovrapposti creando il tubo.
Il gocciolatore è “diffuso” lungo tutta la lunghezza della manichetta e ha i fori di uscita in base al passo scelto. In tal modo la manichetta T-Tape ha la parte rivolta verso il gocciolatore con uno spessore maggiore e quindi può offrire una maggiore resistenza allo strappo durante la raccolta. Un gocciolatore fatto in questo modo non fa variare i costi passando da un passo all'altro di interdistanza tra i fori. La presenza del gocciolatore “diffuso” lungo tutta la manichetta limita i problemi di piegature o abrasioni contro gli organi in fase di posa. La manichetta T-Tape presenta un foro di uscita della goccia costituito da una porzione di tubo tagliato a lama i cui lembi, essendo perfettamente coincidenti, non permettono l'ingresso della terra che si potrebbe verificare durante lo spegnimento dell'impianto di irrigazione dal momento che si viene a creare un effetto di risucchio d'aria. Difficile anche l'intrusione da parte delle radici.

Ci sono poi i gocciolatori a piastrina che sono applicati alla manichetta in fase di estrusione del tubo. La piastrina può creare qualche problema in fase di posa della manichetta perché crea discontinuità all'interno dell'attrezzo di posa e può pizzicare il polietilene a cui è attaccata. Il gocciolatore a piastrina ha uno spessore che diminuisce il diametro interno del tubo tale da ridurre il passaggio dell'acqua. Per questo tipo di manichetta al variare del passo tra gocciolatori si ha una variazione del prezzo al metro del prodotto.

Una situazione intermedia è il gocciolatore a serpentina collocato, come quello a piastrina, durante l'estrusione del tubo. La serpentina ha uno spessore inferiore rispetto alla piastrina e una lunghezza maggiore. Ciò crea minori problemi per la fase di posa perché ha caratteristiche simili al modello a gocciolatore diffuso. Perché il gocciolatore non si intasi è opportuna una buona filtrazione e che tecnologicamente presenti un labirinto che garantisca un flusso turbolento e limiti le zone di accumulo dello sporco. Per questo è importante non dimenticarsi di posizionare la manichetta con i fori rivolti verso l'alto.

Distanza tra gocciolatori: ogni tipo di manichetta può essere prodotta con i passi che richiede il mercato. Non è una caratteristiche tecnica che discrimina un prodotto rispetto ad un altro. Con il gocciolatore “diffuso”, come quello montato sulla T-Tape, non vi è variazione di prezzo se scegliamo passi diversi come si spiegava sopra. La distanza tra i gocciolatori è un importante parametro che determina la continuità della zona bagnata nell'intorno  della manichetta e dipende unicamente dal tipo di terreno.
Si consigliano passi via via crescenti per terreni con tenore di argilla crescente.

Portata del gocciolatore: influisce direttamente sulle lunghezze delle linee, ma è direttamente collegata con l'espansione dell'area bagnata poiché è da rapportare alla capacità di infiltrazione dell'acqua nel terreno. Sono sicuramente da evitare gocciolatori di bassa portata su terreni sabbiosi.

martedì 8 gennaio 2013

Anticipo ritiro agrofarmaci 2013


L’anticipato ritiro degli agrofarmaci, realizzato in accordo con il tecnico Terremerse di riferimento, fornisce l’opportunità di pianificare le necessità di mezzi tecnici dell’azienda per l’intera annata.
Il tecnico collabora alla valutazione dei consumi per prenotare solo i prodotti di sicuro utilizzo. Da questa valutazione sono dunque escluse quelle referenze il cui utilizzo è occasionale e legato alla comparsa di problematiche specifiche.
I vantaggi dell’anticipato ritiro sono:
certezza della disponibilità dei mezzi tecnici in azienda al momento della necessità;
condizioni economiche molto vantaggiose per i prodotti prenotati.

Per aderire alla Campagna anticipo ritiro 2013 occorre prendere contatto con il tecnico di riferimento entro il 30 aprile